Un salmo per il robot (Urania) by Becky Chambers

Un salmo per il robot (Urania) by Becky Chambers

autore:Becky Chambers [Chambers, Becky]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Mondadori
pubblicato: 2023-12-06T12:00:00+00:00


6

Gallina di prato con erbe saltate e cipolla caramellata

Uno dei moltissimi cugini di Dex a Vallefieno aveva un bambino di nome Oggie. Un giorno, in un futuro indefinito, Oggie sarebbe stato brillante, ma per il momento era dannatamente irritante. Ogni volta che Dex andava a trovarli, Oggie gli si aggirava intorno per tutto il tempo facendo una domanda dopo l’altra, chiedendo di sapere tutto quello che c’era da sapere riguardo alle sue scarpe, ai suoi denti, alla sua bicicletta, ai suoi amici, ai suoi capelli, alla sua casa, alle sue abitudini. Il ragazzino non la smetteva mai. Dex ricordava una notte in particolare in cui era stato seduto intorno alla fossa del fuoco con altri adulti. Oggie, che era stato messo a letto da tempo, era entrato nel cerchio in pigiama di cotone e pervaso da una sicurezza che Dex non ricordava di aver mai posseduto, chiedendo di sapere perché i piedi avevano le dita e perché le loro dita non potevano somigliare di più a quelle delle mani. Che l’ora di andare a letto andasse al diavolo: lui doveva saperlo.

Oggie tornò in mente a Dex mentre cercava di cucinare la cena con Cappello di Muschio che lo osservava rapito da sopra la spalla, tanto vicino che poteva sentire ogni minuscolo scatto delle sue articolazioni.

«E quello?» domandò, accennando al tagliere. «È un tipo di bulbo che non mi è familiare.»

«È una cipolla» spiegò Dex, mentre toglieva la pelle esterna e si preparava a spezzettarla.

«Non può contenere molti nutrienti, non del genere che tu possa assimilare.»

«Non… non lo so. Suppongo di no, ma non è quello lo scopo di una cipolla.»

Cappello-di Muschio inclinò la testa in modo da guardarlo dritto in faccia, fin troppo da vicino. «Qual è lo scopo di una cipolla?» domandò con interesse.

«È deliziosa» affermò Dex. «Fondamentalmente, non c’è niente di saporito che non possa essere migliorato aggiungendo una cipolla.» Si fermò mentre la tritava e si sfregò gli occhi con una manica.

«Stai bene?»

«Sì» rispose Dex, con i dotti lacrimali che aprivano le cateratte. «È che le cipolle… fanno male. Loro… Oh, merda.» Si sfregò maggiormente gli occhi, traendo un profondo respiro. «L’odore è… fa questo.» Accennò in modo vago alla sua faccia bagnata e sussultante.

«Santo cielo.» Il robot raccolse uno dei pezzetti tritati fra due dita, esaminandolo con cura. «Deve essere molto deliziosa.»

Dex tritò la cipolla più in fretta che poteva senza correre rischi, poi saettò fuori dalla cucina alla ricerca di un po’ di aria pulita. Per gli dei, se era potente l’odore di quella cipolla!

Cappello di Muschio apparve di nuovo accanto a lui con gli occhi blu fissi nei suoi, che continuavano a lacrimare. «Quanto dura questa reazione? È pericolosa? Ti posso aiutare?»

Dex indicò. «La padella è già calda. Mettici dentro un po’ di burro.»

Cappello di Muschio prese il coltello e il panetto di burro come se non avesse mai tenuto in mano prima quegli oggetti, come in effetti era. «Quanto burro?»

«All’incirca… così.» Dex mostrò una dimensione approssimativa con pollice e indice.

Il robot staccò un pezzo di burro che era più o meno così e lo mise nella padella.



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